UIMEC UIL - Unione Italiana Mezzadri e Coltivatori Diretti

28/02/2023

Indennità pesca 2022, il governo proroghi i termini per la presentazione delle istanze

Preoccupazione per il piano strategico Ue che mira a chiudere la pesca a strascico

“La Uila Pesca esprime forte preoccupazione per la mancata emanazione del Decreto Interministeriale dal quale dipende il riconoscimento in favore dei lavoratori della indennità per le giornate di arresto obbligatorio e non obbligatorio del 2022. Il fatto che questa misura di sostegno al reddito non sia né strutturata né stabile e dipenda, quindi, da quanto stabilito nella legge di bilancio anno per anno, ha sempre determinato ritardi e preoccupazioni tra i lavoratori ma, quest’anno, siamo arrivati alla data entro la quale negli anni precedenti occorreva presentare la domanda (il 28 febbraio)”. Così la Segretaria generale della Uila Pesca Enrica Mammucari che sottolinea “è evidente che questi ritardi rischiano di penalizzare migliaia di lavoratori se le imprese non riusciranno a presentare le istanze in tempo e correttamente, vanificando anche l’impegno del governo che ha aumentato la dotazione finanziaria complessiva per questa misura”.
Da qui la richiesta della Uila Pesca: “Chiediamo, quindi, un intervento immediato e deciso al Ministro del lavoro Marina Elvira Calderone per prorogare i termini di presentazione delle domande da parte delle imprese, vista la nutrita documentazione da allegare” dichiara Mammucari “chiediamo, altresì al ministro di convocare le parti sociali firmatarie dei Ccnl di riferimento per la pesca per proseguire il confronto avviato con il precedente governo in merito alla Cisoa, ammortizzatore strutturato esteso ai pescatori con la legge di bilancio 234/2021, di cui vanno definite ancora le norme regolamentative, in modo da renderlo concretamente efficace a tutela dell’occupazione in un settore messo duramente alla prova dalle continue restrizioni dell’attività lavorativa dovute dalle politiche comunitarie”.

“La preoccupazione della Uila Pesca” prosegue Mammucari “è resa ancor più grave, inoltre, dalla recente emanazione, da parte della Commissione europea, del nuovo piano strategico per garantire la sostenibilità delle attività di pesca che, pur non dichiarandolo esplicitamente, contiene un preavviso di messa al bando delle attività di pesca a strascico, basandosi su dati statistici e scientifici alquanto discutibili e puntando l’indice sui pescatori ai quali viene attribuito un ruolo determinante nella distruzione degli habitat marini, senza considerare né adottare misure nei confronti di tutte le altre attività, anche quelle terrestri, che ne determinano seriamente il declino”.

“Di fronte a questo fuoco incrociato” conclude Mammucari “lanciamo un accorato appello a tutto il mondo della rappresentanza ad unire le forze per definire insieme le future forme di lotta che il settore dovrà mettere in campo per garantirne la sopravvivenza economica e sociale”.

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