UIMEC UIL - Unione Italiana Mezzadri e Coltivatori Diretti

19/10/2023

Pesca, da sicurezza a ammortizzatori sociali rimettere al centro dimensione sociale settore

Rimettere al centro la dimensione sociale della pesca e rendere i pescatori protagonisti del futuro attraverso la valorizzazione del loro amore per il mare, delle abilità tecniche di cui sono portatori, della dignità e della fatica del loro lavoro, che garantisce approvvigionamento di cibo di qualità e obiettivi di sicurezza alimentare del nostro Paese. La pesca italiana è unita nel chiedere al Governo di costruire un nuovo equilibrio introducendo tutele ed opportunità necessarie a garantire il futuro di un settore strategico di cui l’Italia non può fare a meno.

E’ quanto emerso nel corso del convegno “Pescatore: un mestiere da mettere in sicurezza” organizzato dalla Uila Pesca, a Roma, nell’ambito del Programma Nazionale Triennale della Pesca e dell’Acquacoltura realizzato in collaborazione con il Masaf, ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.

“Lo stato di crisi cronico della pesca è diventato una vera emergenza socioeconomica per affrontare la quale sono necessarie misure straordinarie di protezione alla stregua di una specie a rischio di estinzione” ha detto la segretaria generale della Uila Pesca Enrica Mammucari ricordando che a causa delle politiche comunitarie miopi negli ultimi 20 anni la pesca si è fortemente ridotta sia in termini di occupati che di imprese. “Dobbiamo essere uniti nel perseguire il comune obiettivo di favorire il ricambio generazionale e introdurre nel sistema quelle tutele assistenziali e previdenziali mancanti. Questa partita va giocata in primis in casa dove ancora manca un ammortizzatore sociale strutturato specifico per il settore, la Cisoa pesca, in grado di assicurare continuità di reddito ai lavoratori e garantire la sostenibilità economica per le imprese, non solo per le limitazioni in termini di giornate autorizzate alla pesca, ma anche per intervenire in tutte le causali di sospensione indipendenti dalla volontà del datore di lavoro e dei lavoratori.” “Vanno anche sanate le disparità di trattamento sul versante della normativa sulla sicurezza a bordo” ha aggiunto Mammucari “ma soprattutto va riconosciuto il carattere usurante della pesca ai fini previdenziali.”

A questo proposito, nel corso del convegno sono stati presentati i risultati del progetto “la sicurezza nelle nostre reti” avviato nel 2015 dalla Uila Pesca in collaborazione con il Patronato Ital-Uil e con il Dipartimento di Medicina, Epidemiologia e Igiene del Lavoro e Ambientale (Dimeila) dell’Inail che, provando la pericolosità della pesca, offrono le basi scientifiche per sostenere le proposte portate avanti dalla Uila Pesca nonché la necessità di mantenere alta l’attenzione sulla formazione e sulla cultura della prevenzione.

“Dobbiamo ripartire dalle ragioni del lavoro e tutti insieme cambiare la narrazione che vede i pescatori come “ultimi rendendoli protagonisti” ha aggiunto Mammucari.

Ad accogliere favorevolmente le proposte lanciate dalla segretaria generale Mammucari il sottosegretario Masaf Giacomo La Pietra che ha assicurato il suo sostegno nella valorizzazione del settore.

Si sono poi susseguiti gli interventi di Guglielmo Loy, Presidente Civ-Inail, Don Bruno Bignami, Direttore Apostolato del mare Cei, Audum Lem, Vicedirettore divisione pesca e acquacoltura Fao, Ivana Veronese, Segretaria confederale Uil, Giuliano Zignani, Presidente Ital-Uil. I rappresentanti delle imprese datoriali Francesca Biondo, Direttrice Federpesca, Giampaolo Buonfiglio, Presidente Alleanza cooperative italiane- settore pesca, Romano Magrini, Responsabile relazioni sindacali Coldiretti hanno particolarmente insistito sulla necessità di innovare la flotta e mettere le imprese in condizione di investire, visto che i fondi comunitari non lo consentono, invitando la politica ad intervenire con più continuità ed incisività in questo settore, dalla sicurezza agli ammortizzatori all’economia delle imprese.

“Il Regolamento europeo approvato ieri sera è destinato a peggiorare la vita di migliaia di pescatori, ancora una volta si confondono le scelte etiche con la tutela del lavoro” ha detto concludendo il convegno il segretario generale della Uila Stefano Mantegazza. “Speriamo e cogliamo questa occasione per invitare Governo e Parlamento a cogliere l'opportunità anche della legge di stabilità per andare a colmare i vuoti normativi che riguardano la sicurezza e gli ammortizzatori sociali della pesca.”



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